Centro Ipertensione Prof. R. Cianci

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L’IPERTENSIONE ARTERIOSA È ANCHE UN FATTORE DI RISCHIO PER PATOLOGIE CARDIOVASCOLARI, NEUROLOGICHE E RENALI IMPORTANTI.

image Centro Ipertensione Prof. R. Cianci
Responsabile Prof. Rosario Cianci
Coordinatore regione Lazio per la SIIA
(Società Italiana per la Lotta all’Ipertensione arteriosa)
Medico chirurgo specialista in Nefrologia
Professore Associato presso Università la Sapienza

Visita il mio sito: www.ciancirosario.it

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Il Centro si occupa della cura e della diagnosi della ipertensione arteriosa: condizione patologica caratterizzata da un aumento della pressione sanguigna arteriosa (comunemente indicata come pressione alta quando troppo elevata).

Oltre a ad essere una malattia, l’ipertensione arteriosa è anche un fattore di rischio per patologie cardiovascolari, neurologiche e renali importanti: nei soggetti ipertesi c’è infatti un maggiore rischio di essere colpiti da ictus cerebrale, insufficienza renale, infarto e scompenso cardiaco.

La sua diffusione ormai solo in Italia raggiunge il 30-35% nella popolazione adulta, ma non risparmia anche l’età pediatrica ed adolescenziale. Ancora oggi l’ipertensione arteriosa è ai primi posti nel mondo come causa di morte, di disabilità e di eventi cardiovascolari.

SINTOMI DELL’IPERTENSIONE

  • L’aumento dei valori pressori non sempre si accompagna alla comparsa di sintomi, specie se avviene in modo non improvviso: l’organismo si abitua progressivamente ai valori sempre un po’ più alti, e non manda segnali al paziente. Per questo, molte delle persone affette da ipertensione non lamentano sintomi, anche in presenza di valori pressori molto elevati.

In ogni caso, i sintomi legati all’ipertensione arteriosa non sono specifici, e per questo sono spesso sottovalutati o imputati a condizioni diverse. Tra i sintomi più comuni rientrano:

  • mal di testa, specie al mattino
  • stordimento e vertigini
  • ronzii nelle orecchie (acufeni, tinniti)
  • alterazioni della vista (visione nera, o presenza di puntini luminosi davanti agli occhi)
  • perdite di sangue dal naso (epistassi).

Nei casi di ipertensione secondaria, ai sintomi aspecifici possono associarsene altri, più specifici, dovuti alla malattia di base.

La scarsità dei sintomi e la loro aspecificità sono il motivo principale per cui spesso il paziente non si accorge di avere la pressione alta. Per questo è fondamentale controllare periodicamente la pressione: fare diagnosi precoce di ipertensione arteriosa significa prevenire i danni ad essa legata e, quindi, malattie cardiovascolari anche invalidanti.

LE CAUSE DELL’IPERTENSIONE

L’ipertensione arteriosa può essere classificata in primaria e secondaria.

Nell’ipertensione arteriosa primaria (o essenziale), che rappresenta circa il 95% dei casi di ipertensione, non esiste una causa precisa: gli elevati valori pressori sono il risultato dell’alterazione dei meccanismi complessi che regolano la pressione (sistema nervoso autonomo, sostanze circolanti che hanno effetto sulla pressione).

Nel restante 5% dei casi, invece, l’ipertensione è la conseguenza di malattie, congenite o acquisite, che interessano i reni, i surreni, i vasi, il cuore, e per questo viene definita ipertensione secondaria. In questi casi, l’individuazione e la rimozione delle cause (cioè, la cura della malattia di base) può accompagnarsi alla normalizzazione dei valori pressori.

A differenza dell’ipertensione arteriosa essenziale, l’ipertensione secondaria interessa soggetti di tutte l’età e  si caratterizza per valori di pressione più alti e più difficilmente controllabili con la terapia farmacologica, chiamata comunemente ipertensione resistente.

FATTORI PREDISPONENTI A QUESTA CONDIZIONE

  • Familiarità: la presenza, in famiglia, di soggetti ipertesi aumenta la probabilità che un paziente sviluppi ipertensione arteriosa.
  • Età: la pressione arteriosa aumenta con l’avanzare dell’età, per effetto dei cambiamenti che si verificano a carico dei vasi arteriosi (che, invecchiando, diventano più rigidi).
  • Sovrappeso: sovrappeso e obesità, attraverso meccanismi diversi e complessi, si associano ad un incremento dei valori pressori.
  • Diabete: questa condizione, grave e assai diffusa tra la popolazione adulta, si associa spessissimo ad un incremento della pressione arteriosa, aumentando in modo significativo il rischio di malattie cardiovascolari.
  • Fumo: il fumo di sigaretta altera acutamente i valori di pressione arteriosa (dopo aver fumato, la pressione resta più alta per circa mezz’ora); a questo, si associano i danni cronici che il fumo induce sui vasi arteriosi (perdita di elasticità, danno alle pareti vascolari, predisposizione alla formazione di placche aterosclerotiche).
  • Alterazione dei valori di sodio e potassio.
  • Stress: lo stress (fisico ed emotivo) contribuisce al mantenimento di valori di pressione più alti.

LA CURA DELL’IPERTENSIONE ARTERIOSA

Se, a causa di vari e differenti fattori riconducibili alla storia clinica individuale, non dovesse bastare un corretto stile di vita per tenere sotto controllo la pressione e dovesse svilupparsi ipertensione arteriosa, l’unico modo per riportare i valori alla norma è il trattamento farmacologico.

L’ipertensione va trattata presto e adeguatamente, prima che faccia danni, per evitare la comparsa di altre patologie.

La terapia verrà prescritta dallo specialista solo a seguito di un approfondito percorso diagnostico.

Presso il Centro Ipertensione è possibile effettuare tutte le visite specialistiche necessarie al corretto inquadramento diagnostico del paziente iperteso.

Rivolgersi ad un Centro Ipertensione è consigliato a tutte le persone con sospetta o recente diagnosi di ipertensione arteriosa che desiderino effettuare una valutazione completa. È indicato anche per coloro che hanno già una diagnosi di ipertensione arteriosa e vogliono effettuare tutti i controlli periodici, necessari per lo studio e la prevenzione delle patologie collaterali e del danno d’organo (cuore, reni, retina, carotidi).

Il Centro si occupa della cura e della diagnosi della ipertensione arteriosa: condizione patologica caratterizzata da un aumento della pressione sanguigna arteriosa (comunemente indicata come pressione alta quando troppo elevata).

Oltre a ad essere una malattia, l’ipertensione arteriosa è anche un fattore di rischio per patologie cardiovascolari, neurologiche e renali importanti: nei soggetti ipertesi c’è infatti un maggiore rischio di essere colpiti da ictus cerebrale, insufficienza renale, infarto e scompenso cardiaco.

La sua diffusione ormai solo in Italia raggiunge il 30-35% nella popolazione adulta, ma non risparmia anche l’età pediatrica ed adolescenziale. Ancora oggi l’ipertensione arteriosa è ai primi posti nel mondo come causa di morte, di disabilità e di eventi cardiovascolari.

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